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«Birra Rossa»
Racconto breve di Paolo Pellegrini in ricordo di Alessandro

Quando, stremato, sono arrivato a toccare il cartello di Campo Imperatore, il primo pensiero è stato per gli amici del gruppo denominato, chissà perchè, "BIRRA ROSSA" e in particolare per Alessandro, che non c'era più.

Dieci anni prima avevamo commesso "il grande inganno", facendo sì quella salita, ma ... in pullmino, per poi lanciarci pazzamente lungo la discesa, facendo le curve alla Valentino Rossi e percorrendo poi il verdissimo altopiano, privo di tracce umane per chilometri, una sorta di Valle Incantata, dove ti immagini che spunti, da un momento all'altro, l'ultimo dei Dinosauri.

Alessandro era sempre sereno in mezzo a quei sessantenni così diversi, ognuno con le proprie manie, ma così simili per il terribile carattere. Era un vero equilibratore del gruppo, non ti poteva venire proprio di dirgli qualcosa di aggressivo, non ci è mai apparso nervoso o arrabbiato. Questo contribuiva a sopportarci fra di noi ed è stato lui ad aiutarci alla fine non lamentandosi, non piangendosi addosso.

L'unica volta che lo vidi veramente abbattuto fu quando, durante una magnifica gita in Sardegna, ricevette una drammatica telefonata, di cui non ci disse nulla.

Noi abbiamo potuto fare ben poco, se non regalargli un altro giro di giostra: una giornata di amicizia in gruppo, come eravamo stati per tanti anni, accompagnandolo, direi scortandolo, per un'ultima breve sciata in Val Maron, luogo di tante domeniche spensierate, per poi bere insieme, ovviamente, un'ottima ... BIRRA ROSSA.